Il manager resterà in società come socio e membro del Consiglio di Amministrazione
Finisce un’epoca, quella di Giacomo Iannelli Presidente della Virtus Volley Fano, anche se continuerà ad essere un fondamentale pilastro della storica società di volley fanese, come socio e membro del Consiglio di Amministrazione.
Fanese Doc, 58 anni, manager affermato, insieme alla moglie Annalisa Cornacchini e ai tre figli ne fanno una famiglia con la pallavolo nel sangue. Iniziato nell’agosto del 2014, il suo mandato si è distinto forse per essere stato uno dei più proficui dei quasi 60 anni di storia della Virtus Volley Fano.
Qual è il ricordo più bello di questo mandato?
“I ricordi sono tanti, ma forse il più bello risale a settembre ’21, quando in un pomeriggio di sole, sono capitato presso i nostri impianti e li ho visti pieni di bambini che si divertivano. Li ho definitivamente realizzato che il polo sportivo appena realizzato stava funzionando a pieno regime, regalando un po’ di serenità e figli e genitori”.
E la difficoltà più grossa?
“Le difficoltà sono state tante, ma io sono una persona sostanzialmente ottimista, particolarmente brava a dimenticare e ad andare avanti…”
Con la sua Presidenza si è consolidato il settore giovanile che è tornato a contare numeri da primati nazionali. Ma non solo quantità, anche tanta qualità con diversi giovani sbocciati nella “cantera” ed adesso protagonisti in serie A. Suo grandissimo merito è stato quello di credere fortemente nel polo della pallavolo fanese con la costruzione del nuovo Pala Trave che è stato un miracolo di resilienza e passione.
C’è stato un momento in cui ha creduto che il Pala Trave non si sarebbe realizzato?
“Francamente no e perché sapevo che stavamo lavorando per fare una cosa buona per la città. Tutte le forze politiche, a un certo punto, l’hanno compreso, e hanno aiutato fattivamente a sbloccare le mille difficoltà burocratiche connesse alla realizzazione dell’opera”.
E come dimenticare quel sogno quasi impossibile e che sembrava così lontano ma reso realtà di ritornare in serie A dopo quasi 20 anni?
“La promozione in serie A è stato il risultato di una strategia che, dopo aver re-investito fortemente sul settore giovanile e sugli allenatori-educatori, voleva riportare un po’ di divertimento nelle domeniche fanesi. La risposta del pubblico è stata molto bella e ci ha molto incoraggiato”.
Ma il suo è stato anche il mandato che ha attraversato il momento più buio dal dopoguerra, da dove la Virtus non solo è riuscita ad uscirne, ma numeri alla mano, ne è uscita ancora più forte.
“Diciamo che abbiamo tenuto duro e qui un ringraziamento particolare va a tutti i nostri Sponsor, grandi e piccoli, che non ci hanno abbandonato”.
Passa il testimone della Presidenza lasciando in eredità una società sana e viva, ricca di idee e foriera di manifestazioni riportate al centro della vita sociale fanese.
C’è qualche persona che Giacomo Iannelli vorrebbe particolarmente ringraziare e che è stata fondamentale in tutti questi anni?
“Devo ringraziare tutti gli allenatori e i dirigenti della nostra Società e anche chi mi ha preceduto per aver contribuito a definire i valori di fondo del nostro sodalizio. Ringrazio tantissimo mia moglie, Annalisa Cornacchini, persona straordinaria di grande equilibrio e buon senso che è stata cruciale per rilanciare la pallavolo nelle scuole e con i bambini più piccoli. Sul fronte dei più grandi, un altro grande grazie a Mattia Brunetti, instancabile generatore di idee intelligenti”.
Un plauso e ringraziamento, dunque, a Giacomo per quanto fatto in questi anni anche per quello che lascia a tutti i suoi amici e collaboratori della Virtus. Un uomo carismatico, umile, discreto, ma sempre presente che nel suo mandato ha messo sempre prima di tutto gli interessi della comunità che serviva.
Fonte e foto: Ufficio Stampa Virtus Volley Fano