Nazario Silvestrini

BM – Silvestrini e il campionato della Sabini Castelferretti

Posted by

Nazario Silvestrini esprime il suo giudizio sul girone E di Serie B Nazionale e della Sabini. analogie e differenze rispetto alle sue ultime esperienze nella categoria.

Le analogie con gli scorsi anni si possono riassumere in fisicità, velocità e qualità tecnico individuali. Il livello e il valore dei giocatori rimane pressappoco invariato. Le uniche differenze mi sento di attribuirle alla geografia del girone, dove le sfide con le quattro pugliesi comportano una gestione più complessa nella logistica e un approccio diverso rispetto agli anni passati, dove i gironi erano più ristretti, le trasferte più vicine e le caratteristiche dei giocatori più “ri-conoscibili”.

Bilancio delle gare 2022

Guardando il bicchiere mezzo pieno, andare a punti in tutte le giornate fin qui disputate dimostra quanto avevo confermato nella scorsa intervista di due mesi fa, ovvero che la squadra è viva e che si sta togliendo più soddisfazioni di quelle che potevano esserci rispetto alle premesse o le aspettative. Guardando il bicchiere mezzo vuoto, avremmo potuto fare qualche punticino in più, ma coi condizionali e il senno di poi non ci si fa un granché, quindi non ci resta che analizzare i motivi per cui quei punticini non sono arrivati. Ciò nonostante, le difficoltà non sono mancate, e mi riferisco soprattutto agli infortuni e relativo organico conseguentemente deficitario, seppure abbiamo sempre avuto la massima disponibilità di atleti provenienti dalle categorie inferiori. Se siamo riusciti a essere sempre competitivi contro chiunque, il merito va senz’altro ai ragazzi che si son portati più peso e responsabilità sulle spalle per sopperire al mancato contributo di infortunati lungodegenti. Vorremmo avere più dati per misurare le nostre performances e degli avversari, ma non essendo un roster di professionisti, ci si sta organizzando ugualmente per avere dei macrodati che al momento sembrano bastare.

Prima esperienza alla Sabini: sensazioni e un aggettivo sull’ambiente castelfrettese.

Le sensazioni son sicuramente molto positive. L’ambiente ci consente di lavorare in tranquillità senza avere o sentire troppa pressione, forse anche per via di risultati tendenzialmente positivi. Rispetto a quanto programmato, l’obiettivo di inizio stagione è molto vicino. La sensazione è che l’ambiente sta credendo nel nostro lavoro. Siamo quasi al giro di boa e di solito, quando si disputa un campionato nazionale, gennaio è un mese in cui si può quantomeno iniziare a pensare di programmare il futuro prossimo e penso ci siano delle buone premesse per farlo.

L’aggettivo a cui penso in riferimento all’ambiente castelfrettese è “stabile”. Stabile nella passione, nei numeri, nei risultati, nell’impegno e nell’essere un bel modello di società che riesce ad esprimersi al massimo rispetto alle proprie possibilità e vedute.

Qualcosa che hai portato in più che mancava all’ambiente e alla squadra e se hai ricevuto qualche aspetto nuovo mancante alla tua già notevole esperienza di allenatore.

A questa domanda non saprei davvero rispondere, perché sarebbe da rivolgere alle persone con cui collaboro (dal presidente al custode passando per dirigenti, atleti e staff tecnici)! Quello che posso dire è che aldilà delle competenze, cerco sempre di portare e dare tutto me stesso nella maniera più genuina e sincera possibile, perché sono convinto che creare un ambiente dove si può trasmettere fiducia basata sulla sincerità, sia il miglior modo per fare in modo che tutti possano vivere una esperienza più completa e magari farla diventare un bel ricordo da trasmettere alle nuove generazioni che si avvicineranno al volley.

Di nuovo, ho avuto il piacere di confrontarmi e conoscere diverse persone che hanno frequentato la serie A in passato o giovanili di alto livello nazionale, sia nello staff che tra giocatori. Arrivando “dal basso” dopo aver allenato dalla Prima Divisione alla Serie B, cerco sempre di osservare e “rubare qualcosa” da chi, in questo presente, si ritrova nello stesso contesto ma che viene da livelli più alti a cui non ho mai avuto l’occasione di prender parte.

Dove possiamo arrivare in questo campionato.

C’è un passaggio nel libro di L. Carroll “Alice nel Paese delle Meraviglie” dove Alice, persa nel bosco, incontra lo Stregatto e gli chiede quale fosse la strada giusta, e la risposta dello Stregatto è stata “Dipende dove si vuole andare”. A oggi siamo sulla strada giusta per la salvezza. Per capire dove si può arrivare, i punti del girone di andata lo stan facendo intuire. Ma per volerci arrivare è indispensabile che ci sia una comunione di intenti totale e una riprogrammazione di quanto impostato a inizio anno.

Un messaggio per chi ci segue

Avevo già promesso che il nostro campionato sarebbe stato spettacolare. E per spettacolare intendo partite dall’esito non scontato e tutte imprevedibili. Beh, non ho fatto il conto dei tiè break disputati, ma se qualcuno pensa di venire a vedersi un’ora di partita, farebbe bene a non prendersi impegni con aperitivi o cene prima delle 20! Il 7 gennaio ci aspetta Molfetta, che non ha perso neanche un punto per strada. Noi siamo sotto, ma non abbiamo mai concesso a nessuno il punteggio pieno. A chi ci segue, chiedo di invitare chi ci segue meno a venire a vederci sabato alle ore 18 al PalaLiuti. Abbiamo davvero bisogno di tutto il supporto e delle energie di chiunque viva con orgoglio l’essere castelfrettese o voglia semplicemente gustarsi una partita che potrà davvero definirci in termini di ambizioni e sogni.

Fonte e foto: Stefano Zenobi – Sabini Castelferretti