Giovanni Galdenzi

BM – Sabini Castelferretti, parla il centrale Giovanni Galdenzi

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Voto alla squadra finora e livello del campionato

In una scala da 1a10 direi che ci meritiamo un 8, la nostra squadra ha un’ossatura giovane proveniente dal vivaio, con poca esperienza nei campionati nazionali e qualche giocatore più navigato nella categoria. L’’inizio del cammino è stato ottimo con tanti punti conquistati anche in campi molto ostici, c’è però del rammarico per la fine del girone di andata dove non siamo riusciti ad esprimere il nostro miglior gioco. Il campionato per quanto riguarda il nostro girone è estremamente competitivo ed equilibrato, non ci sono partite semplici né impossibili la differenza la fa l’approccio mentale con la quale si affronta ogni sfida.

Come ti trovi in questo seconda stagione in Serie B? Analogie differenze rispetto alla scorsa stagione

Sono ormai alla terza stagione qui alla Sabini, dove ho abbracciato una vera e propria famiglia, a partire dalla squadra, più o meno immutata rispetto allo scorso anno, ma anche allo staff tecnico, novità principale di questo anno, e a quello dirigenziale. Siamo una piccola società di un borgo che non fa neanche comune, ma abbiamo tanto da insegnare anche alle realtà più importanti e blasonate.

Per quanto riguarda il campionato noto che quest’anno il livello si sia alzato molto rispetto all’anno precedente e tutte le società hanno costruito roster di livello, la dimostrazione si evince anche dalla classifica molto corta con continui sorpassi e controsorpassi.

Tre aggettivi per descrivere il gruppo di quest’anno

Siamo SOLIDI perché la nostra forza principale è il gruppo, GRINTOSI perché durante la settimana in allenamento e soprattutto il fine settimana in partita diamo sempre il 200% di noi stessi ed infine siamo OSTICI poiché ormai tutti hanno capito che chi vuole vincere contro di noi deve dare più del sangue. 

Un messaggio per chi ci segue

Venite il più possibile a sostenerci il sabato al PalaLiuti perché alla Sabini, più che in ogni altra società, l’uomo in più in  campo è sempre stato il pubblico.

Fonte e foto: Stefano Zenobi Sabini Castelferretti